Le sostanze utilizzate per le diluizioni possono essere di tipo vegetale (tinture madri di piante fresche, oli essenziali), di tipo organico (estratti animali di ghiandole e tessuti) o di tipo sintetico (farmaci, sostanze chimiche). I rimedi ottenuti diminuiscono di 1000-15000 volte le dosi normalmente utilizzate nella pratica quotidiana, ma contengono ancora piccole quantità ponderali di sostanza.
La storia delle Microdosi, che cosa sono le microdosi di oli essenziali, piante e farmaci?
Più di 25 anni fa il medico messicano Eugenio Martinez Bravo cercò delle alternative terapeutiche per i suoi pazienti, sia per ridurre i diversi effetti secondari dei farmaci utilizzati, sia per alleviare la loro situazione economica precaria. Iniziò una ricerca, con l’aiuto della sua equipe universitaria e delle notizie raccolte dalla popolazione locale (sull’uso delle piante medicinali tramandato negli anni).
Fu così che, dopo varie prove e ricerche, scoprì e strutturò questo metodo nuovo di diluizione dei farmaci, applicandolo poi a livello universitario e ospedaliero. I risultati sono stati così positivi da favorire una larga diffusione in molti paesi dell’America Latina, in particolare Messico e Cuba (anche per ovvi motivi economici), coinvolgendo quasi 50.000 medici in tutto il mondo.
Nell’Università Messicana Autonoma di Zacatecas si calcolano oramai 24 anni di ricerche e didattica, con l’organizzazione di corsi e laboratori in microdose, coinvolgimento di farmacisti, biologi, medici. A Cuernavaca, grazie al lungo lavoro del dr. Bruno Parodi e Dora Martinez, si stanno ottenendo buoni miglioramenti in vari casi di paralisi cerebrale infantile.
Sempre a Cuernavaca, in una clinica specializzata, il dottor Luviano Segura Castillo utilizza microdosi da anni, con buoni risultati nella cura delle varie dipendenze (eroina, alcool, cocaina, marijuana). Anche in Mathuala e Rio Verde riferiscono un lavoro clinico e sperimentale da anni.